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Venerdì 28 gennaio 2022 ore 17,00 – Durata 3 ore
Auditorium di San Domenico di Oristano – Via Alberto La Marmora, 2

o in alternativa

L’iniziativa potrà essere seguita online al link https://us02web.zoom.us/j/86344746835

Il video dell’iniziativa sarà in seguito disponibile al link:
https://www.youtube.com/results?search_query=oristano+e+oltre

Argomenti della serata:

-"L’autodeterminazione energetica del territorio”

-"Una smart grid per una comunità energetica autonoma”

-“La transizione energetica”

- “Comunità energetiche per la transizione energetica”

- "Dalle Comunità Energetiche alle Cooperative di Comunità”

Oristano, 30 dicembre 2020

Questo anno ci lascia...che cosa ci lascia? Personalmente la sola cosa che mi ha donato è stata il tempo e la necessità di guardarmi dentro. Sono entrata dentro me e ho visto una donna, che è tante donne, e le sue azioni compiute nel tempo.  Un vissuto fatto di giorni, tanti giorni, di anni, tanti anni dentro un mondo complesso, variegato, pieno di esperienze, ricco di persone e di relazioni.

Ho visto anche tanta gioia, ma anche tanta sofferenza e dolore. E ora vedo che ci sono ancora tante cose da fare, tante relazioni da intrecciare, tante persone da incontrare e da conoscere per camminare insieme.

L’anno che ci sta per lasciare e che vorremmo cancellare, sarà invece indimenticabile per tanti motivi, ciascuno di voi sa già quali sono...sono tante le cicatrici che rimarranno.

Come sarà il nuovo anno? La paura e la perplessità imperano, comprimono i nostri cuori.

 Io vorrei che nel mio cuore e nella pratica della vita quotidiana, il 2021 sia l’anno della consapevolezza.

La consapevolezza che dopo una notte scura c’è sempre un bagliore che ci indica l’alba e che noi siamo qui per scorgere e cogliere quel bagliore che ci annuncia una rinascita. Io vorrei “rinascere” e ripartire dai valori della solidarietà, della comunità, dello stare bene insieme, perché è vero, lo abbiamo sperimentato: nessuno si salva da solo! Da soli possiamo nutrirci, riposarci, osservare, criticare, giudicare ma la nostra essenza, la nostra umanità si realizza soltanto nel momento in cui il nostro essere soli cessa di essere e diventiamo membri attivi di una comunità, dove gli ultimi saranno i primi (citazione dal Vangelo), dove camminiamo insieme al fratello più debole, dove nessuno viene lasciato indietro, dove “siamo insieme”.

Ed allora eccomi qui giunta al motivo che mi spinge a inviare questo messaggio: vorrei fare a me e a tutti voi, che leggete queste parole, un grande, uno splendido augurio affinché il 2021 porti il chiarore dell’alba dentro e fuori di noi. Mi auguro che possiamo riscoprire il nostro essere con e per gli altri, per una società migliore basata sui valori del Cristianesimo e sui principi universali.

Usciremo dal buio della pandemia se saremo insieme, anche se ancora distanti, anche se ancora con il sorriso nascosto da una mascherina. Lo spiraglio di luce che annuncia il nuovo giorno c’è già! Eccolo, basta guardare dentro e fuori di noi. Guardiamo intorno a noi la luce, è già qua! Facciamola splendere, facciamola brillare e presto tornerà il sole a illuminare e scaldare i giorni di tutti.

Buon Anno da Rita Consolo  e da tutti i consiglieri AIMC di Oristano.

di FRANCA GAMBARI

Tante volte in questo periodo mi sono chiesta cosa significhi vivere per il bene comune oggi.

La risposta però è qui, dinanzi a noi, in quello che stiamo facendo, nel modo in cui stiamo vivendo per non cadere intrappolati in quel corona virus che perseguita tutti quanti. In questo periodo, la prima cosa da fare per occuparci del bene comune è … vivere isolati. Paradossalmente, il distanziamento fisico è l’unica arma che ora abbiamo per prenderci cura gli uni degli altri. E quanto è difficile! Tocchiamo con mano il significato di ‘esseri sociali’, gli altri ci mancano e non vediamo l’ora di poter ritornare alla ‘vita normale’, di poterci di nuovo incontrare, di uscire ancora insieme per condividere un pranzo, una cena, una pizza.

Anche nella cosiddetta Fase 2 dovremo continuare a prestare attenzione, e non soltanto per noi stessi, ma anche per gli altri, per il bene comune appunto. Chissà se ci riusciremo. Chissà se ci ricorderemo che queste restrizioni non sono norme calate dall’alto, ma sono regole da rispettare per il bene di tutti. Siamo stati messi alla prova, i valori in cui veramente crediamo lo sono stati, così come la nostra fede, la nostra convinzione che il Signore c’è, ci ama e continua a rimanerci accanto.

Le relazioni con gli altri, intessute durante questi anni, non sono tuttavia andate perdute.

I nostri colleghi ed amici britannici hanno subito chiesto di noi, quando ancora loro non erano stati toccati da questa pandemia. Si sono preoccupati della nostra salute e, fin da subito, ci hanno dimostrato la loro vicinanza. Hanno postato sui social foto ed articoli che ricordavano la nostra visita a Liverpool, ci hanno scritto ed hanno organizzato incontri di preghiera per noi.

Ora, che anche loro si trovano nella nostra situazione, siamo noi ad incoraggiarli e a sostenerli con pensieri, fotografie e preghiere. Ci siamo ripromessi di tornarci ad incontrare non appena tutto sarà finito, quando saremo di nuovo liberi di muoverci, di ‘respirare’.

Nel frattempo proseguiamo la vita di tutti i giorni facendo quello che possiamo, sia a livello familiare che professionale, cercando di non cadere nello sconforto per non rattristare ulteriormente le persone che ci sono accanto, ma sforzandoci invece di trovare parole e gesti per incoraggiarle e rallegrarle.

Abbiamo trovato nuove modalità per collaborare con i nostri colleghi e per ‘prenderci cura’ – pur a distanza - dei nostri allievi, del loro percorso scolastico e del loro stato d’animo. Consapevoli che le relazioni, anche se in modo diverso dalle nostre abitudini, sono la prima cosa da coltivare per operare in vista del bene comune.

Il corona virus ci ha messo duramente alla prova, ma non ha intaccato la nostra speranza in un mondo migliore ed il nostro impegno quotidiano, per quanto minimo, di realizzarlo.

Alsop High School has maintained contact with a group of twelve Italian teachers who visited the school during the summer of 2017. The group led by a primary teacher, Ms Franca Gambari visited several Liverpool schools to learn more about the award-winning FAITH 17 initiative.

Mrs Franca Gambari teaches in Modena, Northern Italy visited again during 2018 and Mr Bull, head of RE, presented her with a cross which has since travelled around Italy. The cross is at the centre of work, where students share stories of hope and learn about social justice.

Mrs Gambari contacted Alsop to say: “Thank you to you all for your kind messages and prayers. We would like to share with you news of our joint projects,

The Liverpool cross is now in Sardinia and after visiting several schools in the Cagliari province, it has officially been handed over, to Maria Antonietta Vacca and Rita Consolo. The cross will continue its pilgrimage as soon as possible, as a sign of hope, from Caglari to Oristano.”

Mrs Gambari spoke about life in Modena, as Italy is under lockdown in the effort to control the coronavirus.

She said: “At present we have to stay indoors unless we need to buy food or medicines. We are hopeful and we believe that things will improve this way. We hope that everything will be ok for you.

“Thank you for your messages of support. I will share them with my colleagues and friends. Your prayers and support mean a lot to us. Our prayers are with you all.”

During the visit Alsop presented the teachers, led by Mrs Franca Gambari, with a “Liverpool candle of HOPE”, to symbolise the partnership emerging between Italian schools and Alsop.

Mrs Gambari said: “The red candle has a group of people holding hands. We now call it the ‘Liverpool Candle’. We are delighted to tell you that it is now travelling across Italy where schools and teachers are being invited to book a candle stop and share stories of their “Common Good” projects.”

Mr Bull said: “The teachers were very interested in the award-winning schools-community initiative in Liverpool, ‘Faith 2017: working together for the common good’. They heard about the transformational effect Faith 2017 had on school culture and relations with the community.

“The visit touched the hearts of Mrs Gambari and her and colleagues. On returning to their Italian schools they began sharing the enthusiasm and ideas with fellow teachers. They began looking at ways they could work together to raise awareness of the Common Good in their schools.”

The Italians plan to keep in touch with Liverpool counterparts, as well as extending an invitation to Italian colleagues, local authorities, associations, schools and cultural organisations to build “The Common Good” TOGETHER.

Mrs Jenny Sinclair, director of Together for the Common Good said: “It is a great delight to hear that this partnership is flourishing and young people are being encouraged to take responsibility, build community and work together across their differences.

“The Faith 2017 initiative has successfully demonstrated how a school like Alsop High School, can be a force for the common good, and that the success of the approach used in Liverpool is being applied further afield”.

Nel tempo della pandemia il Papa prega per noi e con noi. Abbiamo estrapolato un breve brano del discorso del Santo Padre che ci invita alla conversione, alla scelta indirizzata al "Bene comune". Accogliamo l'invito e lo riproponiamo perchè ci offre ottimi spunti di riflessione.

Dice il Santo Padre: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti.