Durante la Santa Messa, il Parroco del Paese, sito in provincia di Oristano, esprime il suo pensiero: "Ognuno di noi può essere la persona attenta alle grida di aiuto che si alzano in mezzo a tanta indifferenza. Ci auguriamo che noi possiamo essere persone pronte a ridare vita e speranza a chi la sta perdendo, anche nella nostra comunità."
Ecco la versione integrale dell'omelia del 28 ottobre 2018.omelia 28 ottobre
Il quattro ottobre, in Italia, si celebra la Festa di San Francesco e non solo. Dal 2015 si celebra la giornata del Dono. Questa giornata è stata istituita con la volontà di celebrare il volontariato e la ricchezza ed il valore del donare.
Il Comune di Arborea, ha aderito nel 2017 e nel 2018 all'iniziativa e, con i nostri alunni, abbiamo parlato del significato del dono e dei sentimenti che si provano sia nel donare che nel ricevere. Durante la mattina abbiamo visitato il Centro Anziani "Avanzini" di Arborea e i bambini hanno incontrato gli ospiti della struttura.
http://www.istitutoitalianodonazione.it/
LEGGE 14 luglio 2015, n. 110
Istituzione del «Giorno del dono». (15G00124)
(GU n.167 del 21-7-2015)
Vigente al: 5-8-2015
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1
1. La Repubblica italiana riconosce il 4 ottobre di ogni anno
«Giorno del dono», al fine di offrire ai cittadini l'opportunita' di
acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte e
le attivita' donative possono recare alla crescita della societa'
italiana, ravvisando in esse una forma di impegno e di partecipazione
nella quale i valori primari della liberta' e della solidarieta'
affermati dalla Costituzione trovano un'espressione altamente degna
di essere riconosciuta e promossa.
Art. 2
1. In occasione del «Giorno del dono» di cui all'articolo 1,
possono essere organizzati, senza nuovi o maggiori oneri a carico
della finanza pubblica, cerimonie, iniziative, incontri, momenti
comuni di riflessione, presentazioni, in modo particolare nelle
scuole di ogni ordine e grado, affinche' l'idea e la pratica del dono
siano oggetto di attenzione in tutte le forme che possono assumere e
affinche' la loro importanza riceva il conforto di approfondimenti
culturali e di testimonianze riguardanti le esperienze di impegno
libero e gratuito che di fatto si realizzano nella societa' italiana.
2. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti di
cui alla presente legge con le risorse umane, strumentali e
finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Art. 3
1. Il «Giorno del dono» di cui all'articolo 1 non determina gli
effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 14 luglio 2015
MATTARELLA
Renzi, Presidente del Consiglio dei ministri
Visto, il Guardasigilli: Orlando
La Common Good Candle ha concluso il proprio pellegrinaggio nelle scuole italiane ed è stata riconsegnata a Liverpool, al Prof. Peter Bull che un anno fa ce l'aveva affidata. L'evento è avvenuto in una delle Cattedrali cittadine alla presenza di Jenny Sinclair, fondatrice dell'associazione "Together for the Common Good", che lo scorso anno ha organizzato la nostra partecipazione al Convegno "Faith 17: Working Together for the Common Good - Teachers' Conference". Con l'occasione, avevamo partecipato al Festival "Faith 17", coordinato dal prof. Bull, responsabile e coordinatore dell'insegnamento religioso presso la Alsop High School. L'obiettivo era quello di promuovere il dialogo ecumenico ed inter-religioso tra gli studenti e il territorio circostante e, in tal modo, sensibilizzare anche al concetto di Bene Comune. La Candela, testimone utilizzato precedentemente dai nostri colleghi britannici per accendere una fiamma nei cuori dei loro alunni, facendoli riflettere sul significato di 'bene comune', nel corso di quest'anno scolastico è entrata in diverse scuole italiane, portata da noi insegnanti AIMC. Ora, di nuovo in Inghilterra, è pronta per proseguire il pellegrinaggio verso nuovi ambienti e nuove persone. L'esperienza condivisa da noi e dai nostri colleghi d'oltremanica però non finisce qua. Ci è stato affidato un nuovo 'testimone', la bellissima Croce che vedete nella foto, con il compito di iniziare un nuovo pellegrinaggio per il 'Bene Comune'. Siamo entusiasti per gli orizzonti che si sono aperti grazie all'incontro con Jenny Sinclair e Peter Bull e li ringraziamo di cuore per aver reso possibile questa esperienza condivisa.
Vittorio Bachelet: I terroristi hanno fermato il suo corpo, ma non riusciranno a fermare la forza delle sue idee. Un grande uomo! Sempre attuale!
"Vi è una educazione al bene comune (meglio si potrebbe dire al senso del bene comune o all'impegno personale per il bene comune) che riguarda in modo speciale il periodo tipico della educazione dell’uomo: l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza. E vi è una educazione al bene comune che si deve proseguire usque ad vitae supremum exitum. Vi è una educazione di fondo alla consapevolezza delle responsabilità sociali e vi è una educazione specifica al senso del bene comune proprio della comunità politica....continua a leggere "Educare al “Bene Comune” una lezione da Vittorio Bachelet"
Per noi, Maestri di Oristano, tutto inizia nel gennaio del 2016 quando, incontrando a Roma alcune Colleghe AIMC di Modena, abbiamo ricevuto l'invito a partecipare al convegno “Educare al bene comune nella scuola e in una prospettiva Europea”, organizzato a San Marino. A quel convegnoha partecipato, la relatrice inglese Jenny Sinclair, fondatrice e direttrice del Progetto “TOGETHER FOR THE COMMON GOOD – CHRISTIAN COLLABORATION FOR SOCIAL JUSTICE”.
Non serve fare delle riflessioni approfondite per accorgersi che tutte le istituzioni hanno come scopo quello di perseguire il “bene comune”, ognuna secondo la sua propria declinazione. Durante la manifestazione del 7 ottobre “Insieme nella scuola, nella famiglia, nella società e nella fede”, organizzata ad Oristano dall'Associazione Italiana Maestri Cattolici, la Prof.ssa Valentina Atzori ha spiegato il percorso che la Scuola italiana ha fatto negli ultimi cinquant'anni.
Un tempo la scuola era per un gruppo di fanciulli normali dalla quale erano esclusi coloro i quali non rientravano in questa definizione . Era la scuola dell’esclusione, non per cattiveria, ma semplicemente perché si riteneva che questo fosse il modo corretto di procedere.
Poi si pensò che tutti i bambini avevano il diritto di avere un’istruzione, e coloro i quali non potevano rientrare nel gruppo dei fanciulli normali, entrarono nelle classi delle scuole speciali.
Ci vollero alcuni anni per comprendere che neanche questa era la soluzione più giusta. La nostra Costituzione parlava chiaro: “tutte le persone hanno gli stessi diritti, la stessa dignità” e che “la scuola è per tutti”. Perciò, partendo dai bambini con minori disabilità, tutti entrarono nella scuola e arrivò il tempo dell’integrazione. Questo fu un momento straordinario L’Italia divenne un esempio per il mondo intero riguardo l’integrazione , ma tutto ciò non bastava, non era sufficiente per arrivare alla realizzazione del “bene comune”. Dopo un'accurata riflessione la scuola ha cominciato a prendere coscienza del fatto che nelle nostre classi non c'è qualche bambino “diverso” e una massa di bambini “uguali”, ma ogni alunno è diverso dagli altri, con le sue caratteristiche, le sue esperienze, le sue fragilità e i suoi punti di forza. Nella “scuola inclusiva”, ognuno deve avere la possibilità di apprendere insieme agli altri , di trovare ciò di cui ha bisogno per sviluppare le sue potenzialità. C’è voluto tanto tempo per introdurre questo concetto, tutto sommato semplice e ovvio, perché anche il pensiero degli adulti doveva avere il tempo di crescere e maturare. C’è voluto tempo perché si comprendesse che un concetto importantissimo come quello di eguaglianza secondo il quale tutti sono uguali e hanno diritto a ricevere le stesse cose per essere alla pari, se applicato alla scuola in modo puro portava alla ingiustizia. Era necessario ripensare il concetto di uguaglianza e andare oltre, riconoscendo che i bambini e ragazzi sono tutti uguali nella loro diversità e che perciò hanno bisogno di cose diverse per avere accesso alle stesse opportunità, c'era bisogno quindi di equità ed è su questo che si basa l’inclusione. Capire tutto ciò non è difficile, passare dal comprendere al accettare è un altra questione, perché non basta quanto abbiamo fatto noi insegnanti fino ad ora, la didattica va ripensata per questi bambini tutti ugualmente diversi, o “tutti diversamente uguali”, che dir si voglia. E' necessario cambiare mentalità, abitudini di lavoro per realizzare “Insieme” una scuola dove si realizza il “Bene comune”. E questo è il compito che ci viene affidato dalla Prof.ssa Valentina Atzori, a noi trovare le risposte congeniali per ciascuna realtà.
In un caldo pomeriggio di ottobre all'Auditorium San Domenico, ad Oristano si è parlato di "Bene Comune". L'iniziativa, promossa dall'Associazione Italiana Maestri Cattolici, è stata sostenuta ed incoraggiata dalle associazioni Azione Cattolica, Meic, Osvic, Movimento focolari e Unla di Oristano, dal Cospes di Sassari, dalla Associazione genitori Democratici di Terralba, dall'Associazione Cuturale Biblioteca di Arborea. L' argomento è stato ottimamente presentato dai Professori Valentina Atzori, Massimo Serra, Stefano Pilia e da Don Gaetano Galia che hanno declinato il termine "Insieme" offrendo una attenta e profonda riflessione ed una chiave di lettura della società attuale. La serata è iniziata con un saluto dell'Arcivescovo di Oristano, Mons. Ignazio Sanna e con la presentazione del Progetto "Together for the common good" che, partito da Liverpool, è approdato in varie regioni d'Italia nel 2016 e propone a livello internazionale l'idea di lavorare in vista del "Bene Comune". Noi, dell' AIMC di Oristano, abbiamo aderito con entusiasmo all'iniziativa, siamo già al secondo anno di attività e cerchiamo tutti coloro i quali pensano che, nel nostro mondo, si può ancora realizzare il "Bene Comune" collaborando INSIEME agli altri. Ed è proprio da Oristano che comincia il "Viaggio della candela" che nel mese di ottobre andrà nelle scuole e nei luoghi dove più persone riflettono sul bene comune. Le immagini, raccolte nello spazio web "www.tuttinsiemeperilbenecomune.it" documenteranno la gioia del ritrovarsi, del riflettere insieme, del costruire un confronto nel rispetto dell'altro. Anche questo sarà un modo per "Costruire ponti e abbattere i muri !" proprio come ci chiede Papa Francesco. Se qualcuno volesse saperne di più sulle iniziative che si svolgeranno ad Oristano, può contattarci aimcoristano@gmail.com